Aumentare di una o più taglie la dimensione del proprio seno è un desiderio comune a molte donne. Sono disponibili varie opzioni, dall’utilizzo di protesi alla infiltrazione di grasso autologo. Insieme valuteremo quale sia la migliore soluzione in base ai suoi desideri ed aspettative.

In casi selezionati l’aumento mammario può essere raggiunto con l’utilizzo del tessuto adiposo della paziente stessa, prelevato da un’altra area corporea (abitualmente addome e fianchi). Come si può intuire con questa procedura la paziente beneficia di un miglioramento estetico non solamente del proprio seno ma anche della sede scelta come prelievo di grasso. I limiti di questa tecnica sono legati al grado di aumento mammario che la paziente desidera ed alla disponibilità di tessuto adiposo della paziente stessa. Inoltre per ottenere un risultato duraturo nel tempo potrebbero essere necessarie più sedute.

Nel caso in cui il desiderio della paziente sia di aumentare la taglia del proprio seno mediante l’introduzione di una protesi, nel corso della visita medica verranno prese varie misurazioni per offrire alla paziente la migliore opzione.

Discuteremo insieme riguardo quattro aspetti principali:

1 Le caratteristiche e la dimensione delle protesi
2 Il sito di accesso chirurgico
3 Il piano di collocazione delle protesi
4 eventuali modifiche di posizione del solco inframammario

Nel caso clinico presentato in homepage, dopo un esaustivo colloquio con la paziente, ed in accordo con i suoi desideri, ho optato per una protesi rotonda, ripiena di gel coesivo, con superficie in silicone, testurizzata, di alta proiezione e con un volume di 350cc.

Le protesi sono state collocate in un doppio piano (retromuscolare e retroghiandolare), attraverso incisioni chirurgiche praticate in corrispondenza del nuovo solco inframammario che è stato opportunamente abbassato, conformemente alle dimensioni delle protesi.

Nella foto seguente vediamo il post operatorio a meno di un mese di evoluzione. Le cicatrici restano nascoste nel solco inframammario. Con il tempo tenderanno a perdere il loro colore rossastro e diventeranno poco percettibili.

 Quando le dimensioni delle areole della paziente lo consentono, possiamo utilizziate un acceso emiperiareolare inferiore. In genere, in poco tempo, la cicatrice sarà percepibile come una sottile linea bianca.

 

Fermo restando che è necessario valutare ogni singolo caso mediante una visita nel mio ambulatorio, ho voluto dare la possibilità, alle pazienti che lo desiderino, di inviarmi, mediante il servizio di consulenza on-line, le loro richieste, domande o dubbi con documentazione fotografica allegata; insieme valuteremo la migliore opzione chirurgica.